I vampiri esistono. Non si presentano con canini sporgenti, girovagano non più solo col favore delle tenebre, ma anche in pieno giorno, con aerei personali, in abiti più o meno casual, però sempre alla moda, da persone ricche. Dal sangue vivo stanno alla larga, persino un po’ schifati: quello di cui vogliono impossessarsi sono i sogni delle persone. I vampiri hanno un fiuto finissimo per il loro sogno più appetitoso, riescono a fiutarlo da migliaia di chilometri di distanza, percependo il profumo del desiderio più radicato nell’anima umana: l’anelito alla libertà. Di solito la libertà fa coppia con giustizia che è il contorno preferito dai vampiri. Ma cosa se ne fanno dei sogni degli altri? Li distorcono, li manipolano, li sterilizzano, usandoli per dare vita al loro unico, onnipresente sogno che non è di libertà e tantomeno di giustizia, ma di potere. I vampiri non sono uomini e donne stupide, conoscono perfettamente le regole del gioco, spesso le creano loro stessi, sono istruiti e loquaci, spesso hanno carisma e i più abili riescono a mascherarsi della virtù che più aborriscono, l’umiltà. L’irrefrenabile sogno di potere dei vampiri gli dà quel piglio deciso, quella sicumèra tipica dei potenti; però non sono così potenti, sono invece disperati nel loro impossibile tentativo di controllo totale. E lo sanno, per questo paranoicamente cercano di assicurarsi tutti i mezzi materiali possibili e disponibili in ogni parte del pianeta. Perché allora le persone si affidano a questi distruttori? Perché l’essere umano non nasce libero. Il sentiero della libertà è in salita, talvolta molto impervio, è un cammino che dura tutta la vita. Il sogno di libertà può diventare un incubo, specialmente se le persone sono confuse sul senso di questa parola. Lascio la penna al Poeta che descrive come l’anima appena creata, si perda nelle cose del mondo: “a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia, l’anima semplicetta che sa nulla… volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; quivi s’inganna, e dietro ad esso corre” I vampiri attraggono le loro vittime promettendo una libertà a buon mercato. Essi sono particolarmente generosi, distribuiscono denaro a piene mani, ma una volta ottenuto quel che cercano, ovvero l’espansione del loro potere, lasciano sul terreno le vittime e i loro carnefici, e se trovano più resistenza del previsto, tirano fuori dalla pancia oscura della follia il loro giocattolo preferito, la guerra. Dobbiamo aver pietà dei vampiri, tra i folli sono i più pazzi; disorientati come sono cercano ossessivamente quel che tutti cerchiamo, la felicità, ma la cercano nei posti sbagliati, per questo sono frustrati, ma ostinati e saccenti come sono, non cambiano mai strada. Alla ricerca del potere assoluto e dell’immortalità, si sottopongono a pratiche ridicole, poiché nel delirio di onnipotenza che gli deriva dal possedere più degli altri, immaginano un mondo ri-creato da loro stessi che vada contro le leggi della natura, è per questo che detestano ogni discorso su Dio, verso il quale provano una gigantesca invidia. Noi dobbiamo sostenere come giusti e buoni i sogni di emancipazione delle donne di tutto il mondo, abbiamo il dovere morale di aiutare chiunque si batta contro ogni forma di autoritarismo, in casa propria prima di tutto, e chi può anche altrove. Allo stesso tempo, per non creare sofferenza aggiuntiva e trasformare i sogni di libertà in incubi sanguinosi, è necessario avere chiare le circostanze, i tempi e i luoghi in cui si manifestano legittime richieste di maggiore libertà. Graziano Rinaldi *FOTO: Lo so, fa male ed è triste da riportare, ma le fonti questo dicono e sono fonti americane: un tweet del Ron Paul Institute riprende l’articolo del New Yorker corredandolo con la fotografia di Masih Alinejad, una giornalista iraniana condannata all’esilio tredici anni fa, principale ispiratrice dell’attuale rivolta femminile in Iran, accanto a un sorridente Mike Pompeo, di cui tutti conosciamo l’ideologia neocon.