
Se non siamo attratti da un crudele feudalesimo tecnologico e distopico, dovremmo seguire la strada opposta e, come già detto nell’articolo “Non c’è più religione?” fare una vera e propria rivoluzione (=ritorno al punto di partenza).
Se per risollevare le pessime sorti involutive in cui ci siamo avvitati, dovessi prendere lo spunto da un testo sapienziale tra i più antichi dell’umanità, mi rifarei a una brevissima upanishad, di soli diciotto versi, totalmente inauditi per l’uomo e la donna contemporanei.