Da tempo immemorabile, ogni anno, nell’occasione del compleanno del proprio maestro spirituale, i discepoli o aspiranti tali, leggono un breve biglietto di ringraziamento per manifestare la propria gratitudine verso chi li sta conducendo fuori dal guado e per una sintetica autovalutazione.
Quest’anno, per la seconda volta, anch’io ho scritto il mio grazie al maestro.
Il testo è quello che segue.
Caro Maestro
I miei omaggi
Ho impiegato molto tempo per capire l’importanza di questa ricorrenza, con la quale ogni anno, per il resto della vita, Ti ringrazierò e Ti offrirò col cuore omaggi sinceri.
Del resto non è un’operazione difficile per me, è sufficiente che rivolga lo sguardo indietro e riconosca dove ero e dove sono adesso: sempre naufrago, ma su una riva accogliente. Avrei potuto trovarmi ancora in mare aperto o andare a sbattere su qualche costa rocciosa e appuntita, o essere morsicato dagli animali degli abissi. Invece mi sono appena risvegliato su una spiaggia luminosa e il verde che intravedo oltre le dune promette nutrimento e soddisfazione.
Sono tempi in cui ipocrisia e manipolazione, padroni del mondo, trionfano orgogliosi, ma il cibo che mi hai offerto mi dà il vigore della resistenza e la pace della fermezza interiore. E questo lo devo certamente al fatto che, come un terreno sassoso, il mio cuore è stato lavorato per anni dalla Tua parola, che già dal primo incontro mi aprì una prospettiva di nuove comprensioni.
Adesso che entrambi siamo più fragili, come lo sono tutte le persone che lentamente invecchiano, mi pare che paradossalmente siamo anche più forti. Credo di sapere da dove Ti viene questa forza, invece per quel che mi riguarda, ho la certezza che la mia sia proporzionale al collegamento che riesco a mantenere coi Tuoi insegnamenti e il Tuo esempio.
La libertà e l’amore che sono andato cercando per un lungo tratto della vita, immaginavo fossero un tesoro di cui appropriarsi, invece Tu mi hai illuminato sul fatto che sono il percorso stesso. Grazie alla Tua chirurgia animica, da tempo i miei desideri si sono trasformati e addolciti, avvolgendomi in un profumo che resiste ad ogni assedio e che intendo frequentare anche nella prossima vita.
Ti auguro e più ancora auguro a me stesso, di poterTi inviare ancora un’infinità di omaggi per il Tuoi innumerevoli futuri Vyasapuja, anche quando la mano tremerà sui tasti del pc e la mente farà fatica ad esprimere l’immensità della gratitudine di un’anima che si ritrova.
Grazie Maestro,
Graziano
Haribol!!!