Dopo ogni disastro, l’essere umano si fa sempre la stessa domanda: com’è potuto succedere?
Quel che ci ha più colpito, a mio avviso non è stato il virus, ma il terrore e una granitica convinzione del tutto errata.
Immagina di vivere su una grande isola dalla quale non puoi scappare, aggiungi la continua belligeranza tra fazioni opposte che squartano la vita sociale, mettici pure una grande potenza militare straniera che non vede l’ora d’invaderti. Questa era a grandi linee la situazione dell’Inghilterra del XVII secolo nella quale nacque il teorico del moderno stato assoluto: Thomas Hobbes. Grande personalità della cultura occidentale, è ricordato per la sua filosofia politica che prevede di consegnare la propria libertà individuale ad un monarca, per salvarsi la vita in un mondo dove altrimenti ognuno sarebbe in guerra con tutti: Homo homini lupus.
La paura è una delle emozioni più potenti e sta alla base della teoria dello stato di Hobbes. La paura, come la collera, paralizza la nostra capacità di ragionare correttamente e ci chiude in circoli relazionali sempre più ristretti. Più abbiamo paura più prevale la tendenza a rintanarsi, fino a trasformarci in bruti che sono disponibili a cedere ogni libertà pur di salvarsi la nuda vita.
La paura permette anche di costruirsi alibi solidi per cedere quote sempre maggiori di libertà, fino a perderla del tutto in favore di istituzioni totalizzanti che nei casi estremi sono tecnicamente chiamati “stati totalitari”. Questo significa che lo stato diventa pervasivo di ogni sfaccettatura della vita privata, arrivando a regolarne anche gli aspetti più intimi riguardanti il corpo.
Si crea così un circolo vizioso, sostenuto da una falsa idea della vita.
Dunque la paura può far abdicare alla libertà, ma senza libertà né l’individuo, né la collettività potranno accedere all’origine e allo scopo della vita, a quel dolce sentimento chiamato con un sostantivo che di più fraintesi non ce ne sono: Amore. Qui s’intende come nell’ultimo verso della Commedia: “l’amor che move il sole e l’altre stelle.”
Spenta la libertà attraverso la paura, collasseranno anche la vitalità, la creatività e la felicità dei singoli come della collettività.
Sbagliava Hobbes a citare i lupi come animali ferocemente asociali. Essi, come molti altri, conducono una vita di branco ben organizzata e se non disturbati, vivono in un ottimo equilibrio con le altre creature. I lupi però, come sembra facciano tutti gli animali e anche le piante, quando hanno soddisfatto il bisogno di nutrirsi, difendersi e riprodursi, giocano tra loro e vivono in armonia col creato.
Noi umani invece, sprovvisti come siamo d’istinto e muniti di logos, cerchiamo altro, se non ci è concesso di farlo liberamente, ci spengiamo, soffriamo e diventando cattivi (captivus=prigioniero). Deprivato di libertà e d’Amore, l’essere umano è preso allora in carico da due istituzioni: quella sanitaria che provvede a regolare il suo stato psico-fisico a suon di psicofarmaci e di una medicina “protocollare” per tenerlo in vita nel suo stato servile. L’altra istituzione è il sistema di informazione di massa, trasformato in propaganda di inutili prodotti di consumo e convinzioni fasulle, la più efficace (per un “ipotetico” stato totalitario intendo) delle quali, è che la vita si esaurisca nel suo aspetto biologico.
Lasciando Hobbes e tornando ad Aristotele, affermeremo invece che senza relazioni non di vita umana si tratta, ma di altro.
C’è un’altra cosa però, che per gli antichi era ovvia e quindi non sentivano il bisogno di precisare, ma che a noi contemporanei conviene ricordare: la vita ha un respiro più ampio della biologia, e persino delle relazioni, la vita, per dirla col “Filosofo”, appartiene a una categoria diversa, è infatti una caratteristica dell’essere che nessun regime dispotico potrà mai sopprimere e nemmeno circoscrivere, la vita sempre deborderà da qualsiasi riduzionismo, poiché come dal sole deriva calore e luce, dalla vita s’irradia libertà e Amore.
Graziano Rinaldi
“La vita ha un respiro più ampio della biologia, e persino delle relazioni […] la vita sempre deborderà da qualsiasi riduzionismo, poiché come dal sole deriva calore e luce, dalla vita s’irradia libertà e Amore”. Molto incoraggiante, grazie!