Noi lo chiamiamo Dharma

Chi veramente ama la vita, ne rispetta ogni sua manifestazione.
Nutrirsi di cibo col più basso impatto di violenza possibile è una scelta etica che solo gli esseri umani possono fare e per questo, a mio avviso, li qualifica sopra alla brutalità del naturalismo e del riduzionismo della scienza e della tecnica contemporanea.
Ma c’è un’altra questione che non troverete nei post sui social.
Ha a che vedere con la violenza degli esseri umani sull’ambiente e sulla vita in generale.
Avrete sentito parlare dalle menti più illuminate tra gli umani (perché gli altri sono ancora a dividersi su immigrati versus rifugiati e le sue conseguenze), del fatto che all’occidente sta tornando indietro una parte delle atrocità che sono state commesse e tuttora sono in atto in paesi lontani da noi.
Ma voi pensate che il dolore di una madre che non vede tornare a casa il figlio, la sofferenza di un uomo che assiste impotente allo spettacolo indecente dei corpi dilaniati dei propri cari, possa essere circoscritto dalla distanza geografica?
Pensate che l’orribile che accade riguardi quei luoghi dai nomi impronunciabili abitati da cenciose popolazioni post coloniali?
Il vostro timore riguarda qualche “estremista psicopatico” acquattato e già pronto a colpirci all’interno della fortezza?
Per una volta provate a considerare la cosa da un’altra prospettiva.
Immaginate ogni azione, qualsiasi azione, violenza, amore, solidarietà, esclusione, ecc. come delle onde, perché tali sono, onde psichiche, che non è che non esistano solo perché noi non le vediamo: che forse qualcuno riesce a vedere le onde magnetiche?
Queste onde non conoscono i confini degli stati, non si fermano davanti al fuoco delle armi né le bloccano i portoni blindati, esse penetrano anche nei bunker ultima generazione, perché non sono fatte di molecole.
Voi ne avete già fatto esperienza quando avete sentito un senso di benessere stando fisicamente accanto a qualcuno che vi ispira e disagio a frequentare persone ipocrite e forse lo avete studiato in Patanjali.
Se mai ci riuscite, provate ad immaginare la sofferenza che sta pulsando nel mondo, l’odio, il dolore fisico, la distruzione di ogni speranza di vita dignitosa per milioni e milioni di persone, di coscienze che soffrono.
E poi chiedetevi perché avete scelto di non mangiare altri animali.
La salute certo.
Ma la salute è materiale di risulta, il vero beneficio consiste nel limitare l’onda dell’ombra che avanza, contrastare l’oscurantismo che provoca sofferenza agli umani e agli altri esseri coi quali condividiamo questo minuscolo pianeta ai margini della galassia.
Il vero vantaggio sta nel collocarsi dalla parte luminosa del rispetto e dell’amore che si sviluppa attraverso la compassione e la responsabilità.
Qui sta il vero benessere fisico, psichico e spirituale, nel dimorare coscientemente nell’Uno di cui facciamo tutti inevitabilmente parte.
E la religione, il credo politico, le conoscenze scientifiche, lo status sociale, o sono in questa lunghezza d’onda o vanno abbandonate.
Graziano Rinaldi

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